Questo è il blog provvisorio di Mushin. Leggi qui per saperne di più.
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Colui che sa non parla. Colui che parla non sa

— Laozi

Alcune Cose da Sapere

Ciao, io sono Mushin e questo è il mio blog provvisorio. Provvisorio in senso comunista: esattamente come per i comunisti bolscevichi lo Stato era un male provvisorio e poi nella realtà restò permanente, anche io temo già che questo template di massima approntato in poche ore alla vigilia del Natale ’08, resti permanente.
Ho un blog dal 2004, prima di oggi stavo (per farmi del male) su serendipity, finché a poche settimane dal Natale del 2008 decisi di rompere gli indugi (e le mie palle) e migrare finalmente a wordpress, operazione che ritenni – e ritengo – necessaria ma che (sempre per farmi del male) fu poco semplice, causa gli effetti del ritardo nel porre in essere la migrazione.
Questo tema ha preso spunto (spudoratamente copiato) dai colori di Neon (volevo copiare Disconnesso, ma volevo anche impegnare solo il Natale, non pure il Capodanno), raccoglie i miei post del vecchio blog, è stato fatto in fretta su pressione dei lettori che hanno preso sul serio la mia pagina di scherzo sulla chiusura del blog e apre un nuovo ciclo della mia vita. Infatti ho cambiato grafica solo in concomitanza di cambiamenti radicali. Si sa che impegnarsi in stronzate mentre la tua vita procede allegramente verso il caos, aiuta a non pensare.
Di seguito alcune FAQ su di me (perché così rispondo a tutti una volta per tutte).
Chi sono io?
Credo che rispondere a questa domanda prenda una vita. Capire chi siamo è appunto una risposta sempre abbozzata ma mai definita una volta per tutte. E trovo parimenti che sia assolutamente inutile voler fare della mia vita una ricerca della risposta a questa domanda perché credo che la vita sia in sé la risposta a questa domanda. Inoltre, esistono tanti Mushin quante sono le persone che entrano in contatto con me. Per cui lascio sempre agli altri la possibilità di riempire lo spazio con la loro propria definizione: io sono tutte e nessuna di queste.
Perché Mushin?
Perché come tutte le (mie piccole) grandi scelte/scoperte che rivoluzionano la (mia) realtà, è nata anche questa dal caso. Dovevo trovare un altro nick dopo WuWei, perché a furia di takeover su IRC mi ero un po’ bruciato. Nuova vita, nuovo nome ed ecco Mushin. Che mi descrive perché credo profondamente nel concetto che rappresenta, di cui ho scritto qui e di cui trovate una spiegazione qui. Nato così è adesso quasi il mio primo nome.
Perché la foresta di bamboo?
L’immagina ricorrente che ho associato al blog è quella della foresta di bamboo. Amo la linearità del bamboo, ogni fusto è ordinato, ma provate a mettere insieme centinaia, migliaia di fusti ed otterrete una foresta intricata. Rappresenta la capacità della mente di creare confusione e complessità a partire da cose semplici.
Perché il numero 6?
Il numero 6 mi accompagna da quando sono nato, è il mio numero preferito e l’ho ritrovato, stranamente, nelle fasi più significative del mio cambiamento. Mi piace pensare di essere un 6 in cerca del mio 9, il 69 rappresenta la completezza degli opposti complementari, fatti della stessa pasta, ma di verso differente. Una rapprensentazione numerica del taijitu, il simbolo più universale e denso di significato che l’uomo abbia mai creato.
La migliore sintesi del significato del numero 6 è questa:

“[…] il senario indica essenzialmente l’opposizione della creatura al Creatore in un equilibrio indefinito. Questa opposizione non è necessariamente di contraddizione; essa può segnare una semplice distinzione, ma che sarà la fonte di tutte le ambivalenze del sei: esso riunisce infatti due complessi di attività ternarie. Può inclinare verso il bene ma anche verso il male, verso l’unione con Dio, ma anche verso la rivolta. E’ il numero dei doni reciproci e degli antagonismi, è il numero del destino mistico. E’ una perfezione in potenza, che si esprime con il simbolismo grafico dei sei triangoli equilateri inscritti in un cerchio […]. Ma tale perfezione virtuale può fallire e questo rischio fa del sei il numero della prova fra il bene e il male.”

Da: Chevalier, J. Gheerbrant A. Dizionario dei Simboli, Rizzoli
Perché un blog?
Il senso è cercare non tanto di fotografare il cambiamento, quanto di avere un memoriale degli eventi che più mi hanno toccato, per poterci poi ritornare un giorno lontano, col senno di poi, e scoprire che magari le cose che mi hanno fatto stare così tanto male, non erano poi così terribili, che il senso esiste per ogni cosa. Scrivo di me e per me (anche se a volte uso il blog per parlare a qualcuno), non è obbligatorio leggere, ma mi piace ricevere critiche, commenti, consigli, perché la mia è solo una prospettiva fra le tante.
Le mie Passioni
Se non si fosse capito, mi trovo a casa nella cultura orientale taoista, almeno nella sua versione non formalizzata. Mi piacciono le “filosofie” orientali (zen, taoismo, buddhismo), le arti marziali (taijiquan e judo), il tè (soprattutto verde), la lettura (adoro Gibran), la musica (Einaudi e Sakamoto mi hanno toccato l’anima) e internet (soprattutto le attività connesse all’editoria ed alla comunicazione online). Ma la passione più grande di tutte è esplorare.